Conferemzadi Berlusconi. Le impronte ai bimbi Rom

Video agosto 2008.




Ma ormai tutto questo è “storia passata”…. L’U.E. ha dichiarato illegittima questa procedura del governo italiano.

Differenza tra Romeni e Rom .

Si, ma chi sono i rom?Chi sono i rom? Chi sono i rumeni?


Allora I rom sono una popolazione indoeuropea da non confondersi con i rumeni (gli abitanti della Romania). I rom sono un popolo nomade molto probabilmente di origine indiana (un indizio che sembra confermare ciò è la presenza del cromosoma Y tipo H-M82 presente nel 47,5% dei rom). I rom sono un gruppo etnico che - insieme ai sinti, i camminanti ed altri - vengono nell’insieme definiti zingari. I rom, già dal medioevo arrivarono in Germania, Austria, Boemia, Slovenia ed Italia.
I rumeni o romeni, sono invece gli abitanti della Romania. I rumeni sono quasi 22 milioni. Il 2,5% di questi sono rom.

E la Romania?La Romania è un paese che ha subito per 24 anni (dal 1965 al 1989, quando ci fu la rivolta) la dittatura di Ceausescu. Oggi la Romania è un paese democratico. Il 1 gennaio 2007 la Romania diventa paese membro della Comunità Europea. Dopo il collasso del Blocco Sovietico (1989-1991) la situazione economica della Romania era disastrosa, al punto che fu costretta a chiedere un prestito al Fondo Monetario Internazionale di 547 milioni di dollari. Nel novembre 2005, lo stipendio netto mensile era circa di 320 euro. In Romania il tasso di disoccupazione è progressivamente sceso dall’ 8,3% del 2003 al 6,10% del 2007. C’è da aggiungere che gli industriali italiani approfittano di questa situazione. Aziende come Armani, Dolce & Gabbana, Benetton, Geox sfruttano il lavoro dei rom in Romania, pagando salari da 70-80 euro (secondo un comunicato stampa del Ministero dello Sviluppo Economico, sono più di 22.000 le aziende italiane in Romania). Per capire cosa si compra con quello stipendio, basta cercare in Rete i prezzi degli affitti delle case in Romania (30 mq, pianterreno, 400 euro). Lo stipendio medio di un’infermiera, in Romania si aggira sui 100 euro. Fuori della Romania, un’infermiera può guadagnare 600 euro, 1000 euro e anche di più. Dittatura prima, crisi economica oggi e si capisce subito perché c’è gente che cerca una vita migliore in Italia. Perché vengono in Italia?Del resto ciò è confermato dai dati estratti dal dossier della Caritas: il 56,5% degli immigrati regolari, è in Italia per motivi di lavoro. Certo, ci sono anche coloro che entrano in Italia per delinquere.

In Romania le pene sono severe, in Italia, non c’è la certezza della pena. In Italia, non si sa neanche quanti siano esattamente i rom presenti. In Italia, i minori commettono reati in quanto non possono essere puniti. Basta vedere la piaga dei borseggi all’interno delle metropolitane. Ma non tutti sono dei criminali.

In Italia si fa molta confusione tra Rom e Romeni.


Sul sito della Farnesina i “consigli” per viaggiare in Romania, è polemica

Sul sito della Farnesina i “consigli” per viaggiare in Romania, è polemica
di Gabriela Preda
ROMA - Volete fare un viaggio in Romania? State attenti ai rischi, avverte la Farnesina nella scheda-paese disponibile sul suo sito “Viaggiare sicuri” gestito in collaborazione con l’Automobile Club d’Italia, l’Aci. Per il ministero degli Esteri dovete fare attenzione un po’ a tutto, dal cibo al contatto con la popolazione locale. Come si trattasse non di un Paese ormai membro di diritto dell’Unione Europea, che si trova a due passi dall’Italia, ma di una zona ancora troppo disagiata e nemmeno tanto abituata ai turisti. L’avvertimento rischia di mandare di nuovo in tilt i rapporti istituzionali italo- romeni, già provati negli ultimi anni a seguito dei vari casi di cronaca nera che hanno visto coinvolti membri della folta comunità romena in Italia.

Soprattutto perché le schede degli altri paesi (non)comunitari presenti sul sito della Farnesina riportano avvisi più “soft”, compresi quelli relativi alla sicurezza. Anche quando si tratta di zone che si ritrovano nelle classifiche delle “città meno sicure” in Europa, stilate dai più prestigiosi istituti di ricerca, tra cui anche l’Eurobarometro dell’Unione europea, secondo il quale sono in realtà Istanbul e Napoli le città europee più “a rischio” quando si parla di microcriminalità.

Per far cambiare idea agli esperti degli Esteri non sono bastate né le ultime strette di mano dei premier Berlusconi con il collega romeno Tariceanu (che ha appena perso le elezioni politiche) seguite dalle promesse reciproche di dialogo e collaborazione, né tantomeno la costosa e controversa campagna pubblicitaria pubblica ad hoc “made in Bucarest” per ricucire “l’immagine distorta del paese e del suo popolo in Italia”. Per non parlare delle ultime statistiche europee sul turismo in crescita nel Paese o semplicemente la presenza delle quasi 25mila imprese italiane in Romania.

Niente da fare. Secondo la scheda stilata dagli esperti degli Esteri, se ci si reca in Romania per affari o turismo sarebbe meglio in primis “bollire l’acqua per uso alimentare, bere preferibilmente acqua minerale e bibite in bottiglia senza aggiunta di ghiaccio, effettuare la vaccinazione contro l’epatite, disinfettare frutta e verdura”. In più, occorre prestare attenzione e cautela poiché “è diffusa la criminalità comune (borseggi, furti, frodi ed estorsioni)” e si consiglia di “evitare di mostrare in pubblico valori quali: denaro, passaporto, gioielli, cellulare”. “La situazione non presenta particolari problemi ed è discreta nelle aree urbane – si legge nel sito degli Esteri - meno favorevole nelle periferie più remote delle città, nelle zone abitate da Rom e di notte sulle strade fuori città dove occorre prestare attenzione e cautela alla guida”. Sono frasi che del resto potrebbero colpire non solo l’orgoglio di Bucarest, ma rischiano di finire anche nel mirino della Corte europea dei Diritti umani di Strasburgo e dell’Unione europea perché considerate offensive o pregiudizievoli anche verso l’etnia Rom.

Eppure - leggiamo sullo stesso sito – tutti gli avvertimenti “Viaggiare sicuri” partono da una premessa che non lascia nessun dubbio sull’attendibilità delle schede e degli avvisi curati dal Ministero e dall'Aci, perché si basano comunque “su informazioni ritenute affidabili e disponibili alla data della loro pubblicazione”.

Nessun commento per il momento da parte delle autorità romene, troppo prese in questi giorni con le elezioni appena concluse che hanno sfornato il premier più giovane della storia del Paese, dopo la caduta del regime di Ceausescu nel 1989. Anche se a microfoni spenti, fonti di Bucarest ammettono che non si sono nemmeno accorte del fatto, “poiché non informati dai colleghi italiani”. Eppure, tra i romeni residenti in Italia che hanno segnalato il caso, c’è anche chi giura che la scheda paese sul sito della Farnesina assomiglia molto a quella pubblicata già l’anno scorso.

(17 dicembre 2008)

fonte http://temi.repubblica.it/metropoli-online/sul-sito-della-farnesina-i-consigli-per-viaggiare-in-romania-e-polemica/

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